I “Compro oro” nell’affaire dei leader di Forza Nuova. “Per quanto riguarda le attività Compro oro — scrivono gli inquirenti — riferibili a Luca Mancinotti queste fanno registrare significativi introiti “.
Dall’inchiesta dei carabinieri del Ros sui pestaggi dei bengalesi, della quale hanno scritto i cronisti di Repubblica 𝗙𝗲𝗱𝗲𝗿𝗶𝗰𝗮 𝗔𝗻𝗴𝗲𝗹𝗶 e 𝗚𝗶𝘂𝘀𝗲𝗽𝗽𝗲 𝗦𝗰𝗮𝗿𝗽𝗮, emerge il quadro piuttosto sensazionale del volume di affari della “𝗵𝗼𝗹𝗱𝗶𝗻𝗴” 𝗱𝗶 𝗙𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮, i cui vertici “muovono milioni di euro e spostano i giovani militanti come pedine all’interno di un carosello di società”, come scrivono i due giornalisti.
Fra le varie attività che generano profitti per i leader di Forza Nuova figurano anche i cosiddetti “Compro oro”. «𝗣𝗲𝗿 𝗾𝘂𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗿𝗶𝗴𝘂𝗮𝗿𝗱𝗮 𝗹𝗲 𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗿𝗼 𝗼𝗿𝗼 — scrivono gli inquirenti — riferibili a Luca Mancinotti, queste fanno registrare significativi introiti».
Cosa siano i Compro oro, ormai ciascuno di noi ne ha un’idea abbastanza chiara, se non un’esperienza diretta.
Quello che non sempre viene ricordato è 𝗶𝗹 𝗰𝗼𝘀𝘁𝗼 𝘀𝗼𝗰𝗶𝗮𝗹𝗲 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗮𝘁𝘁𝗶𝘃𝗶𝘁à 𝗱𝗲𝗶 𝗖𝗼𝗺𝗽𝗿𝗼 𝗼𝗿𝗼, che colpisce ovviamente gli strati più deboli della società, quelli su cui la crisi dell’ultimo decennio si è abbattuta con gli effetti più nefasti.
Questo il quadro che dava del fenomeno Marina Pellitteri nel 2012, scrivendo di una città tradizionalmente benestante come Siena:
«Pensioni da fame, mutui da pagare, precari in difficoltà, studenti che non riescono più a permettersi l’Università, intanto a Siena e provincia, i negozi “compro oro fanno affari”, perché 𝗾𝘂𝗮𝗻𝗱𝗼 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗿𝘃𝗲𝗿𝘀𝗮, 𝗹𝗮 𝘀𝗼𝗹𝘂𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 è 𝗽𝗲𝗿 𝘁𝘂𝘁𝘁𝗶 𝗹𝗮 𝘀𝘁𝗲𝘀𝘀𝗮: 𝗶𝗺𝗽𝗲𝗴𝗻𝗮𝗿𝘀𝗶 𝗶 𝗴𝗶𝗼𝗶𝗲𝗹𝗹𝗶 𝗱𝗶 𝗳𝗮𝗺𝗶𝗴𝗹𝗶𝗮».
«Il caso più eclatante, racconta un altro commerciante, è di un ragazzo che si è presentato con un bel po’ di 𝗱𝗲𝗻𝘁𝗶 𝗶𝗻 𝗼𝗿𝗼 che a suo dire appartenevano alla nonna defunta, altri hanno detto di averli avuti in dono da parenti o addirittura da odontotecnici». (http://www.aletheiaonline.it/2012/02/21/boom-compro-oro-il-nuovo-volto-della-poverta/)
Nel 2013 il critico televisivo Aldo Grasso partiva dai testimonial degli spot televisivi dei Compro oro, volti noti e rassicuranti come Fausto Leali o Renato Pozzetto, per raccontare la realtà di queste attività che erano allora nel pieno del loro boom. Scriveva Grasso:
«i negozi di “compro oro”, spuntati come funghi, sono uno dei segnali più laceranti della difficoltà che il Paese sta attraversando. Un italiano su quattro si è rivolto a un “compro oro” nel 2013. Lo evidenzia il 𝗥𝗮𝗽𝗽𝗼𝗿𝘁𝗼 𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 𝟮𝟬𝟭𝟯 𝗱𝗲𝗹𝗹’𝗘𝘂𝗿𝗶𝘀𝗽𝗲𝘀: in un anno, la percentuale è salita dall’8,5% al 28,1%. La crisi rimpingua gli incassi, i negozi del settore sono in crescita e 𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝗺𝗶𝗻𝗮𝗹𝗶𝘁à 𝗵𝗮 𝗳𝗶𝘂𝘁𝗮𝘁𝗼 𝗶𝗹 𝗯𝘂𝘀𝗶𝗻𝗲𝘀𝘀 con una rete sempre più estesa di attività illecite».
«Molte famiglie sono costrette a vendere gli anelli, le collanine, gli orecchini, gli orologi conservati per molti anni come piccolo tesoro di famiglia, spesso dall’alto valore simbolico. Le difficoltà economiche, il bisogno di denaro contante per arrivare a fine mese fanno sì che persone senza scrupoli ne approfittino per traffici illegali». (http://www.corriere.it/cronache/13_settembre_01/spot-compro-oro_10d1f2f0-12c0-11e3-b29f-7fb8749168ea.shtml)
Alla fine del 2014, la ricercatrice dell’Università di Messina Rosamaria Alibrandi, che si occupa fra le altre cose di legislazione sanitaria, scriveva su Lavoce.Info che:
«Pur senza avere miniere aurifere, 𝗹’𝗜𝘁𝗮𝗹𝗶𝗮 è 𝗱𝗶𝘃𝗲𝗻𝘁𝗮𝘁𝗮 𝘂𝗻 𝗣𝗮𝗲𝘀𝗲 𝗲𝘀𝗽𝗼𝗿𝘁𝗮𝘁𝗼𝗿𝗲 𝗱’𝗼𝗿𝗼. Succede grazie al boom dei negozi che acquistano oro dai privati cittadini. E non è una buona notizia. Perché fotografa come la crisi abbia ormai colpito molte famiglie, che guardano al futuro con preoccupazione».
«Già nel 2011, secondo un rapporto Eurispes, l’8,5 per cento degli italiani si era rivolto ai “compro oro”; nel 2013 il dato è progressivamente aumentato fino al 28,1 per cento». «Tra le categorie più interessate, le 𝗽𝗲𝗿𝘀𝗼𝗻𝗲 𝗶𝗻 𝗰𝗲𝗿𝗰𝗮 𝗱𝗶 𝘂𝗻𝗮 𝗽𝗿𝗶𝗺𝗮 𝗼𝗰𝗰𝘂𝗽𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 (42,6 per cento) e di un nuovo lavoro (36,9 per cento)». (http://www.lavoce.info/archives/31900/i-compro-oro-miniere-crisi/)
Nel 2013, a Napoli, persino Casa Pound è arrivata a mobilitarsi contro questo fenomeno, con un volantino sul quale si leggeva: “Compro oro, perdita di dignità, riciclaggio, usura!” (http://www.casapounditalia.org/2013/10/casapound-contro-i-compro-oro-napoli.html)
𝗣𝗲𝗿𝘁𝗮𝗻𝘁𝗼 𝗙𝗼𝗿𝘇𝗮 𝗡𝘂𝗼𝘃𝗮, mentre scatena le periferie in nome della difesa degli italiani poveri, additando nei migranti la minaccia al benessere dei propri concittadini, muove milioni di euro anche grazie a un tipo di attività che per le sue caratteristiche genera profitti 𝗴𝗿𝗮𝘇𝗶𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗰𝗿𝗶𝘀𝗶 𝗲 𝗮𝗹𝗹𝗮 𝗱𝗶𝘀𝗽𝗲𝗿𝗮𝘇𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗱𝗶 𝘁𝗮𝗻𝘁𝗶 𝗰𝗶𝘁𝘁𝗮𝗱𝗶𝗻𝗶, soprattutto Italiani, costretti a liberarsi degli ultimi beni in loro possesso, nonché dei propri ricordi e di quelli dei loro cari.